Questo è il primo di una serie di post in cui vogliamo parlarvi di noi. Non troverete la ricetta per il successo della vostra azienda e neanche la soluzione a tutti i vostri problemi. Sarà il racconto delle aspettative, delle difficoltà riscontrate e delle soluzioni messe in campo da una piccola azienda che vuole crescere, partendo da solide fondamenta.
L’inizio
Fino al 2019 avevamo lavorato entrambi come freelance, collaborando in modo regolare, ma fuori da un contesto strutturato come quello di un’azienda.
Cosa ci mancava
Quando abbiamo deciso di collaborare stabilmente creando la nostra società, sapevamo di avere delle lacune sull’organizzazione del lavoro in team che avremmo dovuto colmare al più presto.
Confrontandoci, abbiamo capito che avremmo avuto bisogno di:
- pianificare il lavoro in team a breve e medio termine,
- avere un metodo che renda semplice la pianificazione e l’organizzazione dei progetti,
- gestire lo sviluppo software in modo più razionale,
- trovare un modo per stimare e organizzare ogni progetto,
- coniugare lavoro e formazione per poter ampliare i servizi offerti e migliorare la qualità dei prodotti,
- verificare costantemente scelte ed errori commessi, correggendo la rotta quando necessario.
Trovare una guida
Stabiliti gli obiettivi, abbiamo capito di aver bisogno di qualcuno con l’esperienza e le conoscenze adatte a guidarci in questo percorso.
Ci è subito venuto in mente Simone D’Amico, software engineer con una lunga esperienza alle spalle in importanti aziende del panorama italiano, che attualmente lavora in Spreaker e col quale avevamo già collaborato negli ultimi anni. Simone pubblica regolarmente su alcune testate italiane come html.it e partecipa come speaker a varie conferenze su argomenti come PHP e metodologie Agile. Insomma, ci sembrava proprio la persona giusta per noi.
Così ci siamo incontrati e dopo un lungo confronto, per capire le nostre esigenze ed aspirazioni, ha deciso di aiutarci mettendo a nostra disposizione le sue conoscenze e la sua professionalità.
Stabilire il percorso
Il passo successivo è stato quello di organizzare una sorta di percorso di studi comprendente una parte teorica, in cui avremmo appreso la filosofia alla base delle tecniche che avremmo utilizzato e una parte pratica che avremmo applicato nel lavoro di tutti i giorni, apprendendola e testandola allo stesso tempo, per riuscire a padroneggiarla prima e, in seguito, arrivare a piegarla alle nostre esigenze.
Questo percorso comprende:
- lo studio della metodologia Agile,
- l’uso della Kanban per la gestione dei progetti,
- l’utilizzo delle User Stories per la stima dei progetti,
- l’introduzione di un planning settimanale per la pianificazione del lavoro,
- l’introduzione delle retrospettive mensili per affrontare e risolvere i problemi riscontrati nel tempo e soprattutto, indirizzare l’azienda verso gli obiettivi che ci prefiggiamo,
- lo studio e l’introduzione di workflow, di tecniche di progettazione e sviluppo in linea con gli standard attuali.
Affrontare il cambiamento…
Guidati da Simone, abbiamo dato il via al programma con l’entusiasmo di chi inizia una nuova avventura. Incontri (virtuali) costanti ci hanno permesso di fare rapidi passi in avanti. Pianificare la settimana era diventato più semplice. Una volta stimato un progetto e scelte le card da chiudere durante la settimana, ci si poteva concentrare sul lavoro effettivo.
Una delle cose che ci ha più aiutato è stato il tracking del tempo impiegato e, in generale, la raccolta di qualunque tipo di dato necessario a tracciare i progressi in ogni ambito. Avere a disposizione questi dati ci ha permesso di analizzarli durante le retrospettive (e non solo) e trovare delle falle anche dove immaginavamo non ce ne fossero, agendo per porvi rimedio.
…e le difficoltà
Cambiare così tanto e in così breve tempo porta con se anche molti problemi e difficoltà. Alcuni dei processi che pensavamo di aver assimilato, una volta messi davvero alla prova con progetti più complessi o in situazioni particolari, hanno invece messo in evidenza che c’era – e c’è – ancora parecchio lavoro da fare.
A distanza di un anno possiamo dire di aver fatto grossi passi in avanti, ma di non aver raggiunto ancora tutti gli scopi che ci eravamo prefissi. Spesso ripetiamo alcuni errori, siamo costretti a ricominciare, ma non ci diamo per vinti e insistiamo.
Nei prossimi post, analizzeremo in dettaglio tutto ciò che abbiamo introdotto nell’ultimo anno, condividendone con voi i vantaggi che ne abbiamo tratto e gli errori che abbiamo commesso nel metterli in pratica.